Chi inquina paga: le criticità operative
Le criticità applicative del principio chi inquina paga sono state oggetto dell’intervento tenuto dall’avvocato Barzazi al Master diritto ambiente e territorio organizzato dall’Università Cà Foscari.
Partendo dalla valenza in negativo del principio chi inquina paga, che implica che chi non è responsabile dell’inquinamento non può essere chiamato a rispondere, si sono esaminati alcuni recenti orientamenti della giustizia amministrativa che sembrano in contrasto con il principio.
Ciò vale per l’orientamento in tema di mancato completamento dell’attività di bonifica da parte del proprietario non responsabile, che valorizzando l’affidamento creato nell’amministrazione da tale attività volontaria, obbliga il proprietario incolpevole a concluderla.
Altrettanto vale per le più recenti sentenze in tema di responsabilità del fallimento, che la ammettono sul presupposto della continuità sul piano sostanziale dell’impresa originaria, imputando i relativi costi ai creditori del fallimento.
Infine, la giurisprudenza in tema di obbligo del proprietario non responsabile di realizzare misure di messa in sicurezza d’emergenza, che addossa ad un soggetto non responsabile attività rilevanti.
Molto più rigorosa, sotto quest’ultimo profilo, la recentissima giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione in tema di obblighi del proprietario non colpevole, che escludendo l’obbligo di questo di adottare misure di messa in sicurezza d’emergenza, non ha risparmiato accenti critici all’orientamento in senso opposto della giurisprudenza amministrativa.